
MOSTRA PRESSO BNL PIAZZA GUGLIELMO MARCONI – EUR – TELETHON





…..La radio vi fa da giornale quotidiano ;vi da’ il bollettino, che e’ la cosa piu’ importante della giornata….
Vi fa da posta, portando a vostra moglie le vostre notizie e dando a voi le sue; e se non avete moglie ,la Radio vi sposa; la radio canta per voi, se siete stanchi, e insegna ai vostri figli lontani le canzoni vostre….
Di solito le origini della nostra canzone vengono fatte risalire al primo Novecento. Ma e’un periodo che piu’ alla storia sembra appartenere alla preistoria della canzone italiana intesa come fenomeno popolare. Lo stile era elegante e ricercato, il destinatario un pubblico di estrazione borghese e cittadina, la divulgazione limitata e comunque graduale per l’assenza di mezzi di diffusione di massa a parte i pianini ambulanti. La situazione non cambio’ di molto negli anni venti. il disco, è vero,in quegli anni miglioro’decisamente la sua qualita,’ è del 1925 la sostituzione dell’incisione acustica con quella elettrica, ma rimase un prodotto di lusso,riservato a pochi. Grande popolarita’ ottennero le canzoni che parlavano della radio stessa o che con essa in qualche modo si identificavano:Possiamo citare l’uccellino della radio , usato nelle pause tra un programma e l’altro ”Quando la radio “ a ognuno dei quali è stato dato un significato particolare.
“Ho pensato che ascoltare la radio possa consolare qualcuno e se mi lascio ascoltare spero , anzi sono quasi sicuro ,che in mezzo alla folla ,forse felice che mi ascolta,c’èqualcuno a cui una canzone puo’dare qualche sollievo,un respiro, un singhiozzo liberatorio,che so?Una consolazione,insomma….”
Il Museo è per definizione il luogo della memoria, lo spazio in cui il passato prende forma, diventa visibile, si può anche toccare. Nel museo la storia si ascolta. E’ voce, suono, musica, sibilo di frequenze,che arrivano da lontano, emesse da apparecchi voluminosi, in stile e materiali che ci parlano di un’epoca che fu e ci riportano a ieri. Nel museo la storia si osserva nelle immagini e negli strumenti di un’epoca che sembra così lontana, ma che ci fa capire come l’evoluzione dei tempi si basi sulla genialità dell’uomo.
Custode del tempo….
un viaggio indietro nel tempo alla riscoperta di tutti quegli oggetti che hanno fatto la storia del design degli ultimi cinquanta e sessant’anni, un cammino intrapreso nel 1970 che continua ancora oggi con la stessa passione e dedizione. Lungo il percorso ho ritrovato oggetti unici e rari, li ho ripuliti dall’opacità del tempo restituendo loro lo splendore di una volta. Mobili vintage, complementi d’arredo, accessori, oggetti cult, gadget, vinili, insegne, giocattoli, RADIO Storiche, juke box, pezzi da collezione firmati Coca Cola, raccolti in diversi angoli del mondo per creare una collezione esclusiva dedicata al mondo del modernariato e della memorabilia.
Radiomuseo.
QUESTO È IL MIO SPECIALE OMAGGIO ALLA RADIO…
Di fronte alla radio siamo tutti uguali; in questo senso la radio azzera le differenze. I non vedenti hanno sempre trovato nella radio uno strumento per conoscere il mondo, per essere in contatto permanente con la società in cui viviamo, e hanno anche trovato una fonte inesauribile di compagnia. Informazione, sport, divertimento, cultura… hanno raggiunto le persone che non possono vedere attraverso le voci. In tutta la storia del broadcasting è stato conosciuto in grande dettaglio ciò che stava accadendo. La radio è un mezzo di comunicazione. Spiega le nostre cose, quelle degli altri, ed è una cosa che nessuno poteva immaginare. La radio ha gareggiato con la televisione, con le nuove tecnologie e Internet. Ed è sempre andata avanti. Torniamo, per esempio, al suo stretto rapporto con i non vedenti e i disabili, che sono stati in grado di seguire ciò che accade in tutto il mondo grazie alla radio, e alla volontà di formare, informare e intrattenere. Pertanto, a prescindere dal tempo, dai formati, dalle categorie di voci, dai tipi di programmi o dalle lingue, la radio è stato uno strumento di socializzazione fondamentale per le persone, che si sono aggrappate ad essa per essere collegate alla realtà e all’illusione. Questo è il mio speciale omaggio alla radio.
ANIELLO STANZIONE
