
MOSTRA A CORTONA RIEVOCAZIONE DEL 1963 NELLA CHIESA DI SANT’AGOSTINO.
IL convento di sant’Agostino di Cortona venne fondato nei primi anni del Trecento e venne notevolmente ristrutturato nel Seicento. L’edificio a forma quadrata si eleva sul lato sinistro della chiesa ed ha un chiostro centrale.
Sono da visitarsi la Sala Capitolare, un solenne scalone ed il chiostro, sulle lunette del quale sono raffigurate le storie di Sant’Agostino, dipinte nel 1669 da Giuseppe Guasparini della Fratta di Perugina a Umbertide.
Il contenuto e la sequenza delle scene è stata notevolmente influenzata dal ciclo iconografico di una celebre vita illustrata di Agostino che apparve a Parigi nel 1624. Il suo autore Adams Schelte da Bolswert fu uno dei migliori incisori della scuola di Anversa, che in quegli anni produsse molteplici Vite di Santi. Questa vita fu ordinata dal priore degli Eremitani di Malines, il frate Giorgio Maigret, che scrisse le note esplicative in fondo alle stampe.
La chiesa di sant’Agostino annessa al convento gotica in origine, data al 1273, ed era più piccola dell’attuale; un primo rimaneggiamento fu eseguito nel 1481 e un secondo, ben più sostanzioso, nel 1681; in quell’epoca infatti chiesa e convento furono ridisegnati nelle forme attuali. La parte preesistente e gli ampliamenti successivi si distinguono bene nella facciata dove, all’originaria impostazione a capanna, divisa orizzontalmente da due cornici marcapiano, si appoggia l’ampliamento secentesco privo di rivestimento. Presso la porta attuale, sono visibili le tracce del portale gotico, tamponate e sostituite da nuove aperture.
L’interno della chiesa si presenta con l’originaria struttura ad aula cui furono poi aggiunti altari barocchi, quattro per lato, e tre cappelle absidali. Da quella di sinistra proviene la tela del Berrettini con la Madonna in trono e i Santi Giacomo Maggiore, Giovanni Battista, Stefano e Francesco, oggi conservata presso il Museo dell’Accademia Etrusca.
In S. Agostino si conservava e venerava anche il corpo del Beato Ugolino Zefferini, agostiniano cortonese, le cui spoglie sono state trasferite nella chiesa di S. Filippo. A fianco della chiesa sono i locali dell’antico convento degli Agostiniani, ora adibito a centro convegni. Esso ha la conformazione tipica dei conventi degli ordini dei predicatori, polarizzato intorno al chiostro, armonioso e solo in parte tamponato – grazie ad un attento restauro di recupero fatto negli anni Ottanta dello scorso secolo – ed affiancato alla chiesa, direttamente accessibile dal percorso pubblico.
Nel XIII secolo il piano inferiore del convento, coperto a volte, era destinato a locali di servizio e sale comunitarie, mentre il piano superiore, coperto a capriate, era occupato dalle celle dei religiosi; nel corso del XIV e XV secolo, con la ristrutturazione di edifici preesistenti e la sistemazione dell’area interessata, il convento assunse una consistenza simile all’attuale, con due corpi di fabbrica principali paralleli fra di loro, collegati sul margine opposto alla chiesa da un corpo di fabbrica minore. In epoca rinascimentale si aggiunse il porticato interno a due ordini sovrapposti. A completamento dell’utilizzo dell’edificio, le lunette dell’ordine inferiore vennero interamente decorate con 29 affreschi del pittore di Umbertide Giuseppe Guasparini che raffigurano 31 scene della vita e dei miracoli di S. Agostino.


Auditorium Chiesa Sant’Agostino
Il Centro Convegni di Sant’Agostino, annesso alla chiesa omonima, risale alla metà del XIII secolo e si trova nel centro storico di Cortona. La straordinaria sala, l’Auditorium Chiesa di Sant’Agostino, è stata recentemente ristrutturata e dotata delle più moderne tecnologie. L’Auditorium Chiesa di Sant’Agostino è la sala più grande e prestigiosa del centro convegni predisposta ad usi polivalenti.





CortonAntiquaria e il suo “ritorno al 1963”
Scritto da Comune di Cortona Radiomuseo espone nella chiesa di SANT’AGOSTINO DAL 25.08.AL09.09.2012
La mostra allestita nello spettacolare scenario del complesso di S.Agostino rappresenta la grande novità per l’edizione numero cinquanta che si sta avviando con successo a vivere la sua seconda settimana di apertura. Accanto alla tradizione esposizione di palazzo Vagnotti che ospita 40 qualificati antiquari e che offre un percorso di alto profilo sull’antiquariato, presso il Centro S.Agostino è ospitata una mostra che ripercorre e riscopre l’anno 1963, anno della prima edizione della mostra, non è un anno qualsiasi.Fu, infatti, un anno denso di avvenimenti: la mostra del mobile antico di Cortona aprì i lavori in un’Italia – e in un mondo- in cui le contraddizioni tra vecchio e nuovo, rinnovamento e conservazione, speranze e ansie collettive esplosero avviando un confronto ultradecennale duro, spesso drammatico, da cui la società uscì irreversibilmente cambiata. Contraddizioni inevitabilmente alimentate da uno straordinario periodo di sviluppo economico (il “miracolo italiano”) dal carattere improvviso per un’Italia ancora, per status sociale, differenze culturali, infrastrutture, non pronta ad assimilarlo.L’esposizione guida il visitatore attraverso una pluralità di “frammenti”, in un viaggio tra principali fatti, protagonisti, opere e fenomeni di costume che hanno caratterizzato e plasmato il carattere, il gusto e l’immagine dell’Italia di cinquant’anni fa.Il percorso della mostra, composto da tantissime tessere, delinea al visitatore le diverse sfaccettature di un’epoca Alcuni fondamentali cenni storici mostrano il perché si parla del 1963 come di un anno non qualsiasi: dalla salita alla ribalta di Martin Luther King, all’omicidio di J. F. Kennedy, e ancora alla morte di Papa Giovanni XXIII e all’avvento di Paolo VI.Numerosi oggetti raccontano poi l’evoluzione delle abitudini e del gusto degli italiani,oscillante tra il bisogno di sicurezza offerto dalle tradizioni e l’entusiasmo della contemporaneità. Trovano spazio così prodotti firmati Kartell, Flora e Giovannetti, vere e proprie icone di un’epoca, come la Vespa, che proprio nel ’63 presenta il modello più amato dai collezionisti, la 160 CS e la Vespa 50, da guidare senza patente, nata per rispondere ancora più efficacemente a quel crescente bisogno di libertà che dilaga nella società italiana. In questa carrellata di suggestioni non possono mancare la radio Brionvega e il Carosello, vero e proprio simbolo del costume e motore dei consumi degli italiani. Anche il cinema datato ’63 occupa una parte importante dell’esposizione, con capolavori come “Il sorpasso” di Dino Risi, “86” di Fellini, “Ieri, Oggi e Domani” di Vittorio de Sica e “Il Gattopardo” di Luchino Visconti. Non mancano, infine, Diabolik e Mafalda, iconici personaggi dei fumetti, che vedono la luce nello stesso fortunato anno.Una ricostruzione meticolosa di un’epoca per celebrare Cortonantiquaria, che dal 1963 in poi, attraverso tutte le sue edizioni, è stata cinquanta volte testimone del suo tempo e dei cambiamenti sociali avvenuti, ma è stata anche cinquanta volte protagonista, sempre puntuale, nell’affermare valori da cui nessun cambiamento può prescindere: quelli dell’unicità, dell’arte, della maestria e della bellezza.Una esperienza, questa della mostra Cortonantiquaria 1963 – 2012 -Cinquanta volte testimone, cinquanta volte protagonistache rappresenta una proposta di riflessione su cosa sarà in futuro Cortonantiquaria e che evidenzia le enormi potenzialità e la straordinaria ricchezza di idee e di sviluppo che la mostra ha offerto e può ancora offrire.
A GIOVANNI FLORIS IL PREMIO CORTONANTIQUARIA
Andrà al giornalista Giovanni Floris il Premio Cortonantiqaria. Floris ha un rapporto speciale con la città di Cortona dove i genitori possiedono un’abitazione e dove trascorre spesso periodi di vacanza.
Il premio Cortonantiquaria nasce nel 2001 ed in poche edizioni si è imposto quale il riconoscimento più prestigioso della Città di Cortona. Negli anni sono stati insigniti di questo premio personaggi come Mario Monicelli, Inge Feltrinelli, Patrizio Bertelli,
Philippe Daverio, Renato Balestra, Nicola Arigliano, Giulio Stanganini (fondatore della mostra di Cortona), Andrè Rieu, Franco Migliacci, il marchese Piero Antinori, Jannis Koun eliss.Il premio è sempre abbinato alla mostra Cortonantiquaria, la più vecchia d’Italia (quest’anno celebra la 50ma edizione) ed una delle più importanti d’Europa.L’idea è quella di premiare uomini e donne che con la loro personale storia umana e professionale abbiano rappresentato un modello ed un esempio alto del genio italiano, ed abbiano un legame speciale con la città di Cortona.Il Comitato promotore della premio, composto da Comune di Cortona, Provincia di Arezzo e Camera di Commercio di Arezzo, Cortona Sviluppo srl, Cassa di Risparmio di Firenze e Banca Popolare di Cortona, Fondazione Settembrini e Tenuta La Braccesca ha deciso all’unanimità che l’edizione 2012 del Premio Cortonantiquaria venisse assegnata al giornalista Giovanni Floris.La serata di gala si svolgerà giovedì 6 settembre 2012, con inizio alle ore 21,00, presso l’auditorium S.Agostino a Cortona.Giovanni Floris è uno dei giornalisti televisivi che più ha cambiato il modo di comunicare e condurre uno show d’informazione.Da otto anni la trasmissione da lui ideata e condotta su rai Tre “Ballarò” rappresenta un modello di serietà e chiarezza al servizio del telespettatore e che raggiunge sempre risultati di ascolto molto elevati.Il programma Ballarò, rispetto al dibattito politico ed economico, rappresenta un elemento centrale e l’ampio numero e l’autorevolezza degli ospiti coinvolti, i risultati d’ascolto confermano che il programma ha saputo intercettare l’interesse del pubblico quale che fosse il contesto politico in cui si trovasse ad operare.La formula di Ballarò ha saputo tener vivo l’interesse del suo pubblico, riuscendo a conquistarsi sempre maggior spazio, andando ad affrontare i problemi con la logica, approfondendo i temi con rigore, onestà intellettuale e competenza, a volte con un po’ di ironia.Floris ha anche un rapporto speciale con la città di Cortona dove i genitori possiedono un’abitazione e dove trascorre spesso periodi di vacanza.Come da tradizione la serata del Premio offre anche l’occasione per ospitare artisti importanti che accompagnano ed intrattengono il pubblico.Quest’anno lo special guest è il pianista Maurizio Mastrini uno dei maggiori pianisti e compositori incontaminati del panorama musicale e strumentale internazionale, che per la prima volta si esibisce a Cortona.La particolarità di Mastrini, pianista umbro, è quella di eseguire celebri pezzi classici partendo dall’ultima nota. Rappresenta ormai uno dei nuovi talenti del pianoforte a livello internazionale. Maurizio Mastrini è balzato agli onori della cronaca per essere stato il primo e l’unico ad aver sperimentato la lettura delle partiture dei classici al contrario con degli effetti sonori strabilianti.La serata è ad ingresso libero.