THE BEATLES 20 GREANTEST capitol

Anno: 1983
Città: AMERICA
Artista: THE BEATLES
Titolo: 20 GREANTEST
Materiale: VINILE 33 GIRI
Casa discografica: CAPITAL
Valore: 250,00

Chiedi chi erano i Beatles», recita un brano musicale di diversi anni fa.

Chiedi chi erano i Beatles», recita un brano musicale di diversi anni fa.

RITMICI MODERNI E MODERNISSIMI”

Emerso già dagli anni a cavallo dei due decenni con una radicale riduzione dell’età degli esecutori che, nell’arco di appena un biennio (1958-60), scalzano dalle posizioni di testa della hit parade chi abbia più di trent’anni, a metà Sessanta il mutamento è rappresentato ancora dai giovani cantautori («melodici modernissimi» nel linguaggio Rai) quali il trentenne Paoli e il ventiseienne Giorgio Gaber, affacciatisi in quel biennio, e soprattutto dai giovani e giovanissimi «ritmici moderni e modernissimi», come li definiscono sempre i sondaggisti tv. Di chiara ispirazione statunitense, la musica ritmata ventenne degli ormai ampiamente affermati Adriano Celentano e Mina (rispettivamente, cantante maschile e femminile più venduti nel 1964-65 secondo «Musica e Dischi») e degli emergenti (nati cinque-sei anni dopo i primi due) Gianni Morandi e Rita Pavone, che li seguono a ruota, guida le classifiche. Ma nell’inchiesta Rai questa musica convive (e nella prassi, in diversi casi, vedi in specie Morandi, deve scendere a patti) con attori e stili tradizionali, ancora ben presenti nel settore e nel suo establishment, anche grazie alla rilevante vetrina fornita dall’ingessata programmazione radiotelevisiva. Esemplare in proposito il successo di «melodici moderni» in ascesa come l’adolescente Gigliola Cinquetti o consolidati quali il quasi quarantenne Claudio Villa, trionfatori nel 1964, rispettivamente, a Sanremo e nella competizione di punta tv Canzonissima. Cosa forse ancora più importante, gli impulsi al cambiamento devono fare i conti con la forte resistenza manifestata dal pubblico nei confronti dell’uso di lingue straniere. Un fenomeno, quest’ultimo, che, da un lato, spinge alla traduzione in lingua italiana dei brani, soprattutto dall’inglese, a opera degli stessi cantanti originali (un manipolo dei quali, con in testa i ventenni ex teen idol Paul Anka e Gene Pitney sempre nel 1964 ha trovato posto per la prima volta a Sanremo), e, dall’altro, incrementa la pratica delle cover per mano di artisti.